Dott. Vincenzo Tarantino

 

Papillomatosi



Cos’è la papillomatosi laringea?
La Papillomatosi Laringea è una malattia che si caratterizza per la crescita, sulla mucosa laringea, di particolari tumori benigni aggettanti, i papillomi. In realtà la malattia, con spiccata tendenza alla recidiva, può interessare l’intero tratto aero-digestivo. La papillomatosi laringea è la più frequente neoplasia laringea e la seconda causa di disfonia del bambino.

Quali sono le cause?
Si tratta di una malattia di origine virale il cui agente patogeno è il Papova virus umano (HPV). Lo stesso responsabile dei condilomi genitali femminili. È ormai ben dimostrata l’associazione tra infezione del collo dell’utero da HPV nelle madri e la papillomatosi; si pensa che la trasmissione del virus dalla madre al bambino avvenga durante l’attraversamento del canale del parto.

Il bambino affetto da papillomatosi è contagioso?
La papillomatosi non è da considerarsi come una malattia contagiosa. Non sono mai stati riportati casi di epidemia o di diffusione familiare della malattia. Il bambino con papillomi laringei non deve essere soggetto ad alcuna restrizione scolastica e/o di collettività.

Quali sono i sintomi?
L’età di comparsa dei primi sintomi si concentra tra i 2 e i 4 anni e assume un decorso tanto più grave quanto più è precoce l’esordio. L’esordio clinico più frequente è rappresentato dalla disfonia, lentamente progressiva. Nella fascia d’età sotto i 3 anni, il primo segno può essere rappresentato dall’insorgenza di una crisi respiratoria acuta. Questa può essere il risultato di una progressiva evoluzione dell’ostruzione respiratoria da papillomi oppure derivare da un improvvisa restrizione del lume laringeo, scatenato da una banale infiammazione delle vie aeree. La storia naturale della malattia è caratterizzata da un’evoluzione lenta ma progressiva della disfonia sino alla comparsa di stridore e difficoltà respiratoria

Come si diagnostica?
Soprattutto nel bambino piccolo l’identificazione iniziale della malattia può essere difficoltosa a causa della lenta progressione dei sintomi, con frequenti ritardi e/o errori diagnostici. In generale, l’insorgenza graduale e progressiva di disfonia e/o stridore in un bambino, specie se accompagnata dal dato anamnestico di condiloma tosi genitali materne o paterne, deve sempre fare sospettare una papillomatosi e porre l’indicazione ad alla endoscopia che deve comprendere lo studio completo di laringe, trachea e bronchi per la possibile disseminazione dell’infezione.

Come si cura la papillomatosi laringea?
La cura della papillomatosi prevede una stretta integrazione tra la chirurgia e la terapia medica.
La chirurgia ha un ruolo fondamentale nell’evitare che il progressivo accrescimento delle lesioni virali possa occludere la via aerea. L’intervento, eseguito in micro laringoscopia o in endoscopia prevede la demolizione delle lesioni mediante strumenti a freddo (microdebrider) o laser a raggio libero o a contatto.
Occorre comunque sottolineare che il virus si localizza anche in aree mucose apparentemente “sane” e per questo anche la più scrupolosa e radicale exeresi delle lesioni non potrà evitare la recidiva.
Alla chirurgia deve essere affiancata un’adeguata terapia farmacologica locale, con farmaci capaci di inibire la replicazione virale direttamente inoculati alla base dei papillomi e/o generale, con farmaci cosiddetti “adiuvanti (interferone, l’indolo-3-carbinolo).

La papillomatosi è una malattia grave?
Certamente è una malattia seria in quanto, se non adeguatamente trattata, può progressivamente invadere le vie respiratorie e provocare insufficienza respiratoria. Occorre sapere che l’altissima probabilità di recidiva comporta la necessità di frequenti controlli endoscopici e, spesso di ripetute procedure chirurgiche. Inoltre le probabilità di successo sono direttamente proporzionali alla dotazione tecnologica e alla esperienza del centro a cui affidare il bambino.


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